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PRIMA OSSERVAZIONE DI CALANDRO MAGGIORE
IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA
Calandro maggiore
Anthus richardi fotografato
a Cogliate (MB).
Birdwatching nelle “mie”campagne insubrico brianzole. Ogni
volta che esco in questi luoghi che sopravvivono alla
speculazione edilizia e all’arroganza di alcune istituzioni
territoriali che pensano di fare del loro territorio quello
che vogliono succede sporadicamente di incontrare nuovi
abitanti della fauna europea che temporaneamente o
permanente abitano questi luoghi. Queste aree campestri ,
formate da coltivi e prati a sfalcio adiacenti a piccoli
boschetti, filari di alberi e piccole siepi, sono aree di
indubbio interesse per la sosta di numerosi Passeriformi.
Anche questa volta, il mio passaggio all’interno
dell’incolto provoca l’involo, accompagnato dagli
inconfondibili richiami , di numerose Pispole, oltre ad
alcuni Fanelli, Migliarini di palude e numerose Allodole.
Il giorno 14 dicembre 2020 Improvvisamente, defilato sulla
mia destra, si invola un grosso motacillide che, passandomi
vicino, lancia il suo richiamo e si dirige piu’ lontano. Lo
seguo col binocolo e la silhouette grande ed allungata, il
volo con battiti energici e profondi e soprattutto il suo
schioccante “criip”, che mi fa gelare il sangue nelle vene,
� un verso che non conosco ma riconosco immediatamente
grazie ad un ripasso sonoro fatto piu’ volte quando nel
periodo adatto alla migrazione del Calandro ascolto i miei
cd con impresso i canti degli uccelli prima di
uscire e mi fa riconoscere il soggetto come Calandro maggiore
Anthus richardi! L’individuo si posa nei terreni
posti piu’ a nord tra la bassa vegetazione e lo perdo di
vista. Non contento pero’ ritento due giorni dopo sperando
di rincontrarlo. Ritorno cosi nel pomeriggio del 16 dicembre
nella zona dove l’ho incontrato e appartenente al territorio
comunale di Cogliate. Inizio cosi’ a perlustrare col
binocolo il terreno con il cannocchiale per alcuni minuti:
lo localizzo infine grazie al suo richiamo. Si muove
irrequieto, e posso confermare la mia prima impressione
osservando la striatura sul petto e le pi� ampie e soffuse
strie nocciola sul dorso, nonch� la postura eretta che,
unitamente alla testa in proporzione piccola ed al becco
decisamente robusto, ricordano a tratti un Turdus. Mi do da
fare con la mia Coolpix per tentare una documentazione
fotografica, cosa che mi riesce ma la luce e l’individuo mi
aiutano solo in parte e non realizzo delle foto da artista.
Poi il soggetto fa un rapido involo e si dirige nuovamente
verso nord. Passo le ore successive ad ispezionare con
impegno tutta l’area campestre, ma senza successo, anche a
causa del disturbo dovuto alla presenza poco distante di un
paio di persone che passeggiano coi loro cani. Rimane la
soddisfazione di averlo rivisto e aver confermato la sua
presenza.
Il Calandro maggiore � una specie a distribuzione orientale,
con areale riproduttivo compreso dalla Siberia
sud-occidentale e Kazakystan fino al Lago Baikal. I
territori di svernamento sono situati in un’ampia area
dell’Asia meridionale; una piccola parte della popolazione
sverna pi� ad ovest, raggiungendo il Medio Oriente, l’Europa
meridionale ed il bacino del Mediterraneo e Nord Africa. La
penisola italiana � interessata regolarmente da questi
movimenti verso occidente, che appaiono in aumento negli
ultimi anni; ci� � probabilmente dovuto anche in parte ad
una maggiore attenzione degli osservatori verso questa
specie. Le osservazioni italiane sono note in massima parte
nei mesi autunnali (settembre e ottobre) (Grussu & Biondi
2004). La specie pu� capitare ovunque durante i movimenti
migratori, sia lungo le coste che in aree interne di
pianura, mentre nello svernamento predilige zone costiere
pianeggianti con incolti erbacei meglio se in concomitanza
con presenza di acqua dolce o salmastra. Attualmente la
popolazione svernante nel nostro Paese � stimata in 30-100
individui (Brichetti & Fracasso, 2007). Questa osservazione
riportata riveste quindi un particolare interesse poich� e’
la prima per la provincia di Monza e Brianza.
Gennaio 2021
W.S.
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