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NIDIFICAZIONE DELLO
STRILLOZZO NELLE CAMPAGNE INSUBRICO-BRIANZOLE IN PROVINCIA
DI MONZA E BRIANZA
Lo strillozzo fotografato da
W.Sassi
DISTRIBUZIONE:
Lo Strillozzo e’ una specie politipica a distribuzione eurasiatica.
E’ presente nella gran parte dell’areale distributivo europeo con la
sottospecie nominale. Tra gli Emberizidi europei la distribuzione
riproduttiva dello Strillozzo � la pi� ampia, estendendosi dalle
Isole Canarie fino agli 83�E in Asia centrale, dall'Europa
centro-settentrionale al Nord Africa ed a SE fino in Iran ed Iraq.
Ampiamente distribuito nei paesi dell’Europa centro-meridionale
risulta raro in Irlanda e Scozia settentrionale (dove � presente con
la sottospecie M. c. clanceyi), ed assente dai Paesi scandinavi,
dalle Repubbliche baltiche e dalle regioni europee orientali oltre i
50� Nord. Le diverse popolazioni geografiche sono residenti o
parzialmente migratrici, con aree di svernamento comprese entro
l'areale riproduttivo. I migratori occidentali si dirigono
principalmente verso SW o S-SW, mentre individui pi� meridionali si
spostano verso W. I migratori delle popolazioni dell'Europa centrale
si spostano su distanze superiori rispetto a quelli dell'Europa
settentrionale. I soggetti residenti compiono movimenti erratici
gregari durante l'inverno, la cui estensione � in relazione alla
distribuzione ed all’abbondanza delle risorse trofiche. Negli anni
1990-2000 la gran parte delle popolazioni europee, compresa quella
italiana, hanno mostrato preoccupanti cali demografici e la specie
nel complesso � considerata in declino. In Italia � migratore
regolare, svernante e nidificante con una popolazione stimata in
200.000-600.000 coppie. Appare ampiamente distribuito nell'Italia
continentale, nelle isole maggiori e su alcune delle isole minori
pi� estese, mentre manca alle quote pi� elevate dell’Appennino e da
ampi settori delle Alpi, dove pure pu� raggiungere i 1.500 m di
quota. In Lombardia questo emberizide e’ considerato sedentario e
nidificante oltre che migratore svernante soprattutto nell’Oltrepo’
pavese, nel settore centro orientale della Pianura Padana e nei
primi rilievi prealpini.
Due foto che ritraggono la campagna
insubrico-brianzola
UNA NIDIFICAZIONE PARTICOLARE:
Credo nella tesi che frequentando un ambiente naturale in modo
continuo e costante sia la forma di monitoraggio migliore per
scoprire curiosita’ e novita’. La tesi e’ stata sostenuta anche
quest’anno grazie alla scoperta della presenza di questo emberizide
in primavera. Il territorio insubrico brianzolo, cosi’ amo definirlo
e a me caro, e’ sempre piu’ bersagliato da azioni di trasformazione
ambientale che nulla hanno a che fare con la salvaguardia e la
conservazione del mondo naturale. Fortunatamente negli ultimi anni
la crisi economica a livello edilizio ha favorito la frenata di
questa situazione lasciando ancora intatti alcuni spazi agricoli
aperti utili alla permanenza o all’insediamento di alcune specie
animali durante il periodo di nidificazione ed alla sosta per altre
con caratteristiche migratorie durante i loro spostamenti
stagionali. Alcune di queste specie con caratteristiche campestri
pero’ hanno uno stato di conservazione sfavorevole a livello
continentale poiche’ rimane sempre il problema dovuto, sembra,
soprattutto all’intensificazione e ad altri cambiamenti nelle
pratiche agricole, inclusa la riduzione di certi tipi di colture,
l’affermarsi di cereali autunnali, il declino nella rotazione
tradizionale, la rimozione di stoppie, l’aumento dei pesticidi, la
riduzione delle siepi, tutti fattori che hanno ridotto la
disponibilit� di cibo e di habitat. E cosi’ in questo contesto una
copia di Strillozzo Miliaria calandra, che ha uno stato di
conservazione sfavorevole a livello continentale, ha deciso di
metter su casa tra i campi di grano, soia e mais intervallati a
prati da sfalcio. Se dapprima ho potuto scoprire un maschio in
atteggiamento territoriale il giorno 23 maggio, successivamente, in
data 22 giugno, ho potuto osservare la coppia in atteggiamenti di
allarme al mio avvicinamento, segno inequivocabile della presenza di
nido o giovani in zona che poi, nei giorni successivi, sono stati
osservati a distanza. La scoperta accompagnata della documentazione
fotografica e’ la migliore soddisfazione per chi, come me, si muove
sul campo per testimoniare la qualita’ delle specie ornitiche
presenti sul territorio. Non c’e bisogno di svelare la zona esatta
della riproduzione agli interessati ma basta sapere che nella
provincia di Monza e Brianza la specie non e’ molto frequente
durante la stagione riproduttiva. Per questo sarebbe utile svolgere
un monitoraggio piu’ attento da parte degli appassionati dislocati
su tutto il territorio brianzolo che dovrebbe essere fatto in modo
costante. Nel frattempo spero che la testimonianza della
nidificazione di questo simpatico passeriforme diventi abitudinaria,
almeno nelle zone da me frequentate.
Settembre 2020
W.S.
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