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LA RACCOLTA
DATI RELATIVA IL TORDO BOTTACCIO
PRESSO L’OSSERVATORIO ORNITOLOGICO DI AROSIO
Tordo bottaccio in una foto
tratta dal web.
Il
Tordo
bottaccio e’ una specie politipica presente con quattro
sottospecie, di cui la nominale
Turdus
philomelos philomelos
� diffusa in quasi tutta l'Europa, tranne Gran Bretagna,
Irlanda, Francia nord-occidentale, Olanda e Belgio, dove
nidifica T.
p. clarkei. Il
Tordo bottaccio nidifica in tutta l'Europa continentale, con
distribuzione pi� frammentaria nelle regioni direttamente
affacciate sul Mediterraneo. L'areale � compreso
prevalentemente fra il 70� e il 40� parallelo con limiti
meridionali in Italia, Spagna e Balcani. L'areale di
svernamento comprende il bacino del Mediterraneo e l'Asia
sud-occidentale (Cramp, 1988; Clement & Hathway, 2000).
Il suo habitat
preferito comprende le aree alberate o arbustive
accompagnate da campi aperti, boschi di latifoglie con
abbondante lettiera, zone agricole e suburbane (Cramp, 1988;
Clement & Hathway, 2000).
Secondo
studi effettuati e resi noti nel 1997 dagli ornitologi
Hagemeijer & Blair la popolazione europea � stimata in
15.715.933 coppie, con trend per lo pi� stabile ad eccezione
di alcune popolazioni (del Regno Unito e dell'Olanda),
corrispondenti a circa il 10% del totale, che, nel periodo
1970-1990 hanno fatto registrare un decremento consistente
(Tucker & Heath, 1994). Per l'Italia la stima � di
100.000-300.000 coppie (Brichetti & Meschini, 1993),
distribuite in tutti i rilievi del nord e dell'Appennino
centrale.
Il Tordo
bottaccio � residente nella parte occidentale e meridionale
dell'areale, mentre le popolazioni dell'Europa
nord-orientale sono prevalentemente migratrici (Cramp,
1988). Secondo Ashmole, i movimenti migratori post-riproduttivi
si svolgono prevalentemente in direzione sud-ovest e sembra
evidente una tendenza delle popolazioni pi� settentrionali a
migrare pi� al sud rispetto a quelle meridionali. I
movimenti dai quartieri di nidificazione cominciano
solitamente a fine agosto mentre in Italia si osserva da
settembre a novembre, con picchi pi� elevati nella prima e
seconda decade di ottobre (Melotti & Savigni, 1981; Chierici,
1996; Licheri & Spina, 2002). Movimenti numerosi possono
avvenire anche in periodo di svernamento a seguito di
condizioni meteorologiche particolarmente avverse in Europa
continentale (Cramp, 1988).
Secondo
Claessens (1988) i primi arrivi che si registrano nei
quartieri di svernamento sono per lo pi� a carico della
componente giovanile.
Quest’ultima
ipotesi e’ confermata anche presso l’Osservatorio
Ornitologico di Arosio della FEIN dove il tordo bottaccio e’
una delle specie maggiormente inanellate e studiate.
Nella foto,
tratta dal web, ancora un bel esemplare di Tordo Bottaccio.
E’una banca dati imponente,
seconda a nessuno in Italia, quella raccolta attraverso l’attivita’
d’inanellamento scientifico svolta presso la stazione
ornitologica di Arosio in provincia di Como e in particolar
modo quella che riguarda il Tordo bottaccio Turdus
philomelos. E’ questo il resoconto dell’attivita’
scientifica coordinata dalla Fondazione Europea il Nibbio e
voluta dal suo compianto presidente Avvocato Giovanni Bana
che dal 1941 alla data della sua scomparsa avvenuta il 20
marzo 2020 ha raccolto centinaia di migliaia di dati sulla
biologia e morfologia di molte specie ornitiche presenti sul
territorio e in particolar modo dal 1977 svolta in modo
continuativo, costante e standardizzato. In questo contesto
caratterizzato da una struttura antichissima e sempre curata
in modo quasi maniacale la proficua attivit� di cattura che
da sempre l’ha caratterizzata ha permesso di raccogliere una
ricca mole di dati sulla migrazione degli uccelli che
avviene attraverso le Prealpi Lombarde. Una delle specie
maggiormente inanellate dell’Osservatorio � stata il Tordo
bottaccio, uccello da sempre soggetto a forte prelievo
venatorio e pertanto di particolare interesse gestionale. Il
Tordo bottaccio presso il territorio dell’Osservatorio e’
specie migratrice molto piu’ abbondante in autunno durante
la migrazione post-nuziale, in media, caratterizzata da un
passaggio concentrato tra fine settembre e fine ottobre; in
novembre il flusso migratorio si riduce progressivamente
fino ad arrestarsi quasi del tutto nel corso della seconda
decade. Risulta molto piu’ scarsa nei mesi di marzo- aprile
durante quella pre-nuziale. Tale andamento � in accordo con
quanto rilevato per l’intera regione Lombardia nel periodo
1982-2001 da Ferri e Spina (2006), che riportano un chiaro
picco degli inanellamenti di Tordo bottaccio nelle prime due
decadi di ottobre seguito da una diminuzione significativa
negli ultimi due mesi dell’anno. Per quanto attiene il
grande turdide i dati raccolti presso l’Osservatorio
Ornitologico di Arosio riguardano ben 60.579 soggetti
inanellati dal 1941 al 2019 escludendo l’anno 1969 e
parzialmente il 2018 a causa di un fermo amministrativo. Per
gli ultimi 27 anni (1993-2019), per i quali � disponibile un
archivio informatizzato, � stato possibile calcolare il
rapporto giovani/adulti, degli individui catturati durante
la migrazione post-nuziale (periodo 1 settembre - 20
novembre). Il campione � risultato composto da 16.967
giovani e 5.142 adulti, per un totale di 22.109 individui a
cui � stata determinata l’et�. Infine, ultima curiosita’,
l’anno in cui all’Osservatorio si e’ registrato il pi� alto
numero di catture di questo passeriforme � stato il 2008 con
1.758 tordi; per trovare un’annata analogamente eccezionale
bisogna tornare indietro sino al 1943, quando furono
catturati 1.684 individui. Fra gli anni con i pi� alti
numeri troviamo anche il 2017, con 1.479 catture. Per avere
altre info basta consultare il report condotto da S.Capasso
intitolato “Migrazione post-nuziale del Tordo bottaccio(Turdus
philomelos): 77 anni di dati (1941-2017) all’Osservatorio
Ornitologico di Arosio (CO)”.
Ottobre 2020
W.S.
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