ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA MIGRAZIONE POST-NUZIALE DELLA CESENA NELL’AREA LIMITROFA ALL’OSSERVATORIO ORNITOLOGICO DI AROSIO FEIN
Dall’ autunno 2010, grazie alla collaborazione del cacciatore e proprietario del capanno di caccia sito in localita’ “Pometo” in Arosio (CO) con i tecnici FEIN, si e’ condotta un’indagine che evidenza come la linea di migrazione post-nuziale della Cesena Turdus pilaris nell’area circostante l’Osservatorio Ornitologico di Arosio (CO) della FEIN (Fondazione Europea Il Nibbio) non coincida con quella che abitualmente attraversa la stazione arosiana. Infatti grazie all’esame delle catture effettuate presso la stessa stazione ornitologica che si trova alle coordinate 9.12.40 E/ 45.43’.56” N, in correlazione alla raccolta delle osservazioni e degli abbattimenti del grande turdide, effettuate in contemporanea nei giorni prestabiliti allo svolgimento dell’attivita’ venatoria, nel suddetto appostamento fisso autorizzato dalla provincia di Como, che si trova nella zona sud, alle coordinate 9.12’.31”E/ 45.43’.44”N , si e’ scoperto che esistono due linee migratorie percorse da questa specie e ben distinte che non interferiscono tra loro. I capannisti hanno potuto osservare come le cesene provenienti da sud-est, una volta giunti al capanno di caccia, si dirigono poi verso ovest mantenendo una rotta distante alcune centinaia di metri dal territorio dell’impianto di cattura dall’Osservatorio FEIN. A tal proposito sottolineano come Il comportamento tenuto degli stessi individui in migrazione non rispecchi le normali abitudini migratorie tenute dalla specie nel periodo autunnale poiche’ arrivano con volo basso dal bosco limitrofo per poi posarsi sugli alberi del capanno e successivamente ripartire con volo rapido e alto. A differenza, presso l’Osservatorio Ornitologico, le Cesene arrivano in gruppo dall’alto e da nord-est. Una volta rilasciate o non catturate si dirigono verso nord-ovest. Infine la valutazione giornaliera degli abbattimenti e delle osservazioni, confrontati con gli inanellamenti svolti, ha permesso di confermare, come era gia’ stato evidenziato durante il convegno internazionale tenutosi a Bergamo il 3 luglio 2010 intitolato “ Sulle ali dei Tordi, come mantenerli senza approfittarne “ ( Durante il simposio veniva sottolineato una migliore conoscenza sulle dinamiche di popolazione dei grandi turdidi ed un conseguente utilizzo sostenibile che ne preservi il buono stato di conservazione) che non vi � alcuna influenza tra l’uso dei richiami acustici utilizzati in forma standardizzata dal 1977 presso l’Osservatorio Ornitologico di Arosio e quello con i richiami vivi presso l’appostamento fisso,confermando, quindi, che durante una normale condizione del movimento migratorio in una determinata area naturale, vocata per il passaggio di una determinata specie, non vi � nessun contrasto tra l'utilizzo dei due mezzi. Ancora una volta il rapporto tra caccia e scienza ha confermato quanto sia importante la collaborazione tra appassionati e studiosi per un’attenta analisi e relazione sulle abitudini migratorie delle specie alate.
Marzo 2020 W.S.
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