RECENSIONI LIBRI

I PICIFORMI                                                                                Quel tamburellar nel bosco



 

Antonio Massimo Marchitelli                                                                                   Parco Adda sud
Pagg. 174
139 Foto a colori

Una monografia sui Picchi. In Italia sino ad oggi ne e’ stata pubblicata solamente una dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino intitolata “Guida ai picchi del mondo” di Frugis, Malaguzzi, Vicini e Crstina. Va, quindi, elogiato l’Ente Parco Adda sud perche’ ha patrocinato la realizzazione di un interessante pubblicazione ornitologica e naturalistica con l’ausilio di validi esperti del settore. I Picchi nella storia sono stati a volte considerati creature benefiche, altre volte venivano giudicati come creature capaci di presagire brutti eventi o quella di essere giustizieri. Rimane sempre il fatto che queste specie alate hanno sempre destato curiosita’ tra gli uomini fin dai tempi piu’ antichi. Attualmente, per chi li conosce, sono aiutanti benefici per la salute degli alberi perche’ si nutrono di insetti xilofagi che rodono il legno e minano la stabilita’ degli alberi. Queste specie ornitiche oltre che nei boschi si osservano nei parchi cittadini, nei giardini e addirittura, durante la cattiva stagione, anche sui terrazzi attirati da qualche leccornia messa a loro disposizione. Sono folletti tambureggiatori ed infaticabili perforatori di cortecce. Col loro becco sanno scavare una cavita’ nei tronchi degli alberi dove depongono le loro uova ed allevano la prole. Ma la cavita’, finita la stagione riproduttiva, non viene abbandonata ma rioccupata e utilizzata da altri animali come rifugio oppure come sito per nidificare. Le foto di Marchitelli dedicate ai nostri amici alati dal becco appuntito impreziosiscono la pubblicazione gia’ di per se arricchita con capitoli molto esaurienti dedicati all’ambiente da loro frequentato come il bosco analizzandone la sua situazione nel mondo, in Italia, in Lombardia e nel Parco Adda Sud, passando poi a temi quali l’importanza degli alberi morti ed il rapporto dei picchi con essi. Si entra nel merito del volume quando i capitoli trattano del picchio vero e proprio analizzandone la topografia, la morfologia, le origini, il linguaggio utilizzato dalla specie per contattare i propri simili per poi dedicare una parte molto importante dell’opera all’analisi di tutte le specie presenti sul territorio italiano incentrandosi poi a quelle presenti nel Parco. Sono analizzate, inoltre, anche quelle specie presenti nel parco che pur non appartenendo alla famiglia dei picidi possiedono caratteristiche simili o abitudini di vita uguali ai picchi. All’interno dei capitoli conclusivi sono presenti una serie di consigli su come osservare queste fantastiche specie alate attraverso la tecnica del birdwatching, dopo una buona consultazione dei siti web adatti e una ricca bibliografia utilizzata anche per la stesura del testo. Il volume puo’ essere richiesto al Parco Regionale Adda Sud telefonando al numero 0371-411129 oppure attraverso il sito web www.parcoaddasud.it


W.S.


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