I corvi sono considerati
una delle specie di uccelli pi� intelligenti, con
capacit� cognitive paragonabili, secondo diversi
esperti, a quelle delle grandi scimmie. I rapporti
fra corvi, in particolare, sono caratterizzati da
complesse interazioni comunicative fra i membri di
un gruppo, che formano legami di lungo periodo
durante il quale mostrano un elevato grado di
cooperazione. Ma non sempre e’ risultato positivo
vivere in gruppo. Ad esempio uno studio condotto da
ricercatori polacchi nella foresta di Bialowieza ha
evidenziato come i giovani Corvi imperiali ( Corvus
corax ) che vivono in un gruppo sono pi� stressati
delle coppie adulte. Gli ornitologi hanno sempre
pensato che vivere in cooperativa fosse pi�
vantaggioso per tutti gli individui in termini di
reciproca protezione, di difesa territorio e
foraggiamento.
Il Professor Selva dell’Istituto di Scienze di
Cracovia, ha spiegato che se la vita gregaria dei
Corvi imperiali presenta benefici reali, non e’ cosi
per i giovani della specie. Infatti l'analisi delle
feci raccolte degli uccelli giovani hanno mostrato
livelli molto pi� alti di corticosterone
(ormone dello stress) rispetto a quelle che si
trovano in coppie di adulti. Mareike Stowe, un
ricercatore austriaco presso l'Universit� di
Medicina Veterinaria, non conferma tuttavia questi
risultati, indicando che il livello di questo ormone
potrebbe anche essere causato da fatti recenti che
hanno interessato gli uccelli analizzati. Questi
nuovi dati, tuttavia, suggeriscono che la vita di
gruppo, a causa delle tensioni che nascono fra gli
individui per mantenere il loro rango, potrebbe
causare lo stress. Ma il professor Selva ha detto
che lo stress potrebbe essere un fattore importante
e sotto certi aspetti positivo nella maturazione
sessuale dei corvi. L'alto livello della tensione
psicologica nei "gruppi di giovani" potrebbe essere
un motivo importante nella formazione di una coppia
potenzialmente riproduttrice.
Un secondo studio condotto da ricercatori Simone
Pika e Thomas Bugnyar del Max-Planck-Institut per
l'ornitologia a Seewiesen e dell'Universit� di
Vienna, ha mostrato che anche i corvi imperiali (Corvus
corax) sono in grado di usare i cosiddetti gesti
tesi a richiamare l'attenzione su qualcosa - al fine
di testare l'interesse di un potenziale partner o
per rafforzare un legame gi� esistente. L'uso di
questi gesti - che nei bambini si sviluppa fra 9 e
12 mesi - si basa su processi cognitivi complessi ed
� il punto di partenza per l'uso dei simboli e,
quindi, del linguaggio. Finora lo si riteneva di
esclusiva pertinenza dell'essere umano e delle
grandi scimmie, che tra l'altro allo stato selvatico
sembrano sfruttarli molto raramente. Per due anni,
gli ornitologi hanno studiato attentamente gli
individui di una comunit� di corvi selvatici del
Cumberland Wildpark a Gr�nau, in Austria. Hanno cos�
potuto osservare che i corvi utilizzano il becco in
modo simile alle mani per mostrare e offrire
oggetti, come muschio, sassi e rametti. Da notare
che questi gesti erano destinati ai partner del
sesso opposto e inducevano frequentemente il
destinatario a orientarsi verso quello che veniva
indicato. Successivamente, i corvi interagivano tra
loro, per esempio scambiandosi versi o giocare
insieme con l'oggetto.
Questo studio mostra che i gesti sono
particolarmente evoluti e differenziati in quelle
specie con un alto grado di capacit� collaborative
e, come ha osservato lo studioso austriaco Pika, il
mistero delle origini del linguaggio umano pu�
essere risolto solo se si guarda a un quadro pi�
ampio, prendendo in considerazione la complessit�
dei sistemi di comunicazione di gruppo anche in
altri animali.