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PIANTE, BACCHE ED UCCELLI
La
straordinaria mobilita’ degli uccelli li facilita
nell’occupazione di ambienti diversi anche a seguito
dei loro grandi spostamenti che svolgono durante il
corso dell’anno. In ogni habitat si possono
incontrare uccelli caratteristici, strettamente
legati all’ambiente ed alla particolare vegetazione
che offre cibo e riparo in diversi periodi
stagionali. Se non e’ intervenuto l’uomo con la
creazioni di terreni a pascolo, disboscamento e
trasformazione territoriale a seconda delle zone si
possono incontrare diverse tipologie arboree.
Solitamente alla vegetazione alta e’ associata la
vegetazione piu’ bassa caratterizzata da essenze di
cui alcune tendono a vegetare e fiorire anche tutto
l’anno dove sono presenti clima mite e umido. Ad
esempio lungo le coste mediterranee dove esiste
ancora la foresta primogenia predomina il Leccio (Quercus
ilex) o la Quercia (Quercus suber). Nei terreni piu’
vicini alla costa si possono incontrare i pini (
Pinus pinea e Pinus pinaster). Alla loro presenza si
associa quella della Erica (Erica scoparia) e della
Ginestra. Si puo’ cosi’ intuire la grande varieta’
di uccelli che nel corso dell’anno vive in questi
ambienti ed in tanti altri differenti. Tornando alla
fascia mediterranea, ad esempio, i Lecci
costituiscono una grande risorsa alimentare per le
Ghiandaie che sono solite seppellire le ghiande
raccolte in abbondanza contribuendo in modo
inconsapevole alla diffusione della loro fonte di
cibo. Anche il Colombaccio presente abbondantemente
nella nostra penisola trova nella ghiande una
notevole fonte di nutrimento. Altre specie di
uccelli come la Capinera ed il Merlo approfittano
della presenza di bacche e come il Tordo bottaccio e
la Cesena si nutrono abbondantemente di questi
frutti autunnali soprattutto nel loro periodo
migratorio. Un supporto alimentare di grande
importanza facile da reperire con un ridottissimo
spreco di forze a differenza della caccia agli
sfuggenti insetti in un periodo che viene dedicato
allo sforzo di volo e non necessita di perdite
energetiche che servono allo svolgimento del viaggio
migratorio verso i lidi di svernamento. Tra le
piante che vengono utilizzate come punto di
nutrimento si possono citare il Sorbo
dell’uccellatore (Sorbus aucuparia), l’Agrifoglio (
Ilex aquifolium), il Sambuco (Sambus nigra), il
Mirto (Mirtus communis), il Crataegus (Pyracantha
yunnanensis), il Cotoneastro (Cotoneaster
horizontalis), il Bagolaro ( Celtis australis),
l’Edera ( Hedera elix), il Ligustro (Ligustrum
vulgaris), il Biancospino ( Crataegus monogina) , il
Corbezzolo ( Arbutus unedo) che e’ fonte di cibo per
i turdidi ed i Silvidi, l’Alloro ( Laurus nobilis)
molto diffuso in parchi e giardini che con le sue
drupe nere e profumate mature in autunno
costituiscono buon cibo per Merli, Tordi e Storni.
In ultimo non va dimenticato come anche gli alberi
da frutto possono essere importanti
nell’alimentazione dell’avifauna. Il Fico domestico
(Ficus carica) che produce gustosi frutti ne e’
l’esempio emblematico, tanto che un passeriforme
delle nostre zone presente in abbondanza soprattutto
nel periodo migratorio autunnale che si chiama
Beccafico prende il nome proprio da questa pianta
che comunque e’ frequentata anche da altre specie
come il coloratissimo Rigogolo, il Merlo, lo Storno
e altre piccole specie di passeriformi.
LE BACCHE E GLI UCCELLI
Un Merlo mentre si nutre di bacche. Foto W.Sassi
Gli etologi in questi ultimi anni hanno approfondito lo studio sul rapporto che lega gli uccelli del genere passeriformi alle bacche ossia i frutti prodotti da alcune piante cespugliose che crescono spontaneamente sul nostro territorio. Le piante utilizzano molta energia per produrre frutti ricchi di sostanze zuccherine utilizzando inoltre altra energia per la sintesi e l'accumulo che servono alla colorazione dei frutti, e di acqua che viene fornita ad ogni bacca. Si è scoperto che tutte queste fatiche vengono a sua volta giocate a favore della pianta che in questo modo stimola gli animali a nutrirsi dei propri frutti assicurandosi a sua volta la sopravvivenza. Infatti le bacche sono destinate agli uccelli che metabolizzano le sostanze tossiche utilizzano le sostanze zuccherine per il fabbisogno energetico ed espellono il seme che non viene digerito ma cadendo nel terreno può dar vita ad una nuova pianta perpetuando così la continuazione della specie. In questo modo piante ed uccelli si sono parallelamente evoluti adeguandosi ed adattandosi. L e bacche maturano nell'arco dell'intero anno dando supporto alimentare alle specie che se ne nutrono. Ad ogni stagione vi sono diverse specie di piante che producono frutti più o meno ricchi di acqua e sostanze. Gli uccelli utilizzando una dieta parzialmente frugivora hanno ottimizzato la dispersione dei semi. In estate maturano le bacche di rovo ricche di acqua che in questo periodo è la risorsa più ricercata. Agli inizi della stagione autunnale maturano le bacche della fillirea e del mirto che hanno una minor percentuale di acqua ma sono più polpose. In inverno quando il fabbisogno energetico è maggiore a causa della scarsità di cibo "vivo" e semi ,maturano le bacche dell'edera e del lentisco composte da zuccheri e quindi con alto valore energetico. In questo modo passeriformi come il tordo bottaccio ed il merlo subiscono un mutamento fisiologico con l'allungamento istologico del canale intestinale che permette una maggiore assimilazione delle sostanze nutritive vegetali. Le bacche sono infine una fonte di cibo di facile raggiungimento con poca fatica a differenza della cattura di un insetto. La coevoluzione tra bacche ed uccelli non finisce mai di stupire e di essere studiata. Aprile 2020 W.S. |
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