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BIRDWATCHING E DECALOGO
Due Birdwatchers in azione.
Foto: W. Corti
Il termine inglese birdwatching significa osservazione degli uccelli. L'uso di questa terminologia inglese è dovuto al fatto che è una pratica nata nelle isole britanniche ed è tuttora condotta da moltissime persone di ogni età e condizione sociale, ma tutte unite da uno stesso interesse. L'amore per la natura e la passione per gli uccelli. In Italia questo interesse è sfociato in particolar modo nell'ultimo decennio. Quando molte persone hanno capito che il rapporto tra animali e uomo deve esser rispettato alla vita con particolare riferimento alla salvaguardia di quelle specie che per colpa di pseudo appassionati sono diventate rare sotto i colpi di fucili o spietatamente distrutte dall'egoismo umano che non ha rispettato il territorio naturale. Il gusto di osservare gli animali liberi ha portato, come risultato, l'osservazione e la scoperta di specie aventi particolare pregio. Ai giorni nostri non è raro, così, vedere in campagna e nei boschi, sulle rive del mare e dei fiumi, nei parchi urbani e naturali, appassionati con un binocolo attenti ad osservare e scoprire le meraviglie del mondo alato. Inoltre, grazie a questo modo di fare cultura, molte specie sono state salvate dall'estinzione. L'osservazione con l'individuazione di zone aventi particolare pregio, essendo dimora abituale di specie più vulnerabili, hanno fatto in modo che studiosi e ricercatori sensibilizzassero gli organi competenti allo scopo di preservarle. In questo modo la collaborazione del birdwatcher è diventata importante. Un esempio fra tutti la reintroduzione del gipeto sulle Alpi. Grazie allo sforzo congiunto di ricercatori ed osservatori si è potuto analizzare molto bene le varie fasi dell'operazione. E' logico pensare come l'opera del birdwatcher debba essere sempre condotta in maniera costruttiva in modo da evitare quella sorte di competizione ed arrivismo che contraddistingue l'essere umano quando, per forza di cose ed a scapito della natura, vuole raggiungere un risultato personale di puro egoismo. A questo proposito le associazioni europee, aventi molta esperienza, hanno stilato un apposito decalogo che possa servire da promemoria a coloro che tendono ad esagerare nei loro comportamenti ed anche per coloro che, alle prime armi, si avvicinano al mondo dell'ornitologia attraverso questa pratica.
Scrutando l'orizzonte
spesso si fanno interessanti osservazioni.
Foto: W.Sassi
DIECI REGOLE IMPORTANTI
1 Disturba il meno possibile gli uccelli e il loro habitat.
2 Il benessere degli uccelli è l'elemento più importante. Non cercare a tutti i costi di avvicinarti o di scattare una foto rara.
3 Rispetta il più possibile gli ambienti naturali. Non calpestare la vegetazione in alcune aree dove non possa più ricrescere e non tagliare rami per costruire nascondigli per l'osservazione in modo da danneggiare il bosco.
4 Non disturbare gli uccelli migratori, specialmente quelli minacciati o rari, durante le loro soste.
5 Non divulgare a chiunque la presenza di specie rare.
6 Rispetta rigorosamente le leggi e le norme che tutelano la natura.
7 Rispetta i diritti dei proprietari del terreno in cui ti trovi. Non calpestare le coltivazioni e non introdurti furtivamente se il proprietario segnala con cartelli il divieto di accesso. Chiedi sempre l'autorizzazione.
8 Rispetta i diritti delle persone che incontri nei territori. Se noti infrazioni segnalalo alle autorità competenti.
9 Metti a disposizione degli ornitologi i risultati delle tue osservazioni. Esistono diversi progetti di ricerca che si basano sulla collaborazione di volontari;sono buone occasioni per imparare e incontrare altri appassionati e professionisti.
10 Quando sei all'estero comportati bene come faresti a casa tua.
L'ATTREZZATURA
Chi pratica questa passione sa benissimo che occhio nudo ed abbigliamento non adatto non danno grossi risultati. Infatti l'identificazione delle specie non è facile e gli animali selvatici tendono a tenersi alla lontana dall'uomo. Se si effettuano osservazioni all'interno di un giardino oppure in un parco pubblico, sempre nei pressi di un agglomerato urbano, la situazione può risultare facilitata in quanto le specie animali che frequentano questi ambienti sono più confidenti e si lasciano avvicinare più facilmente. Mentre se si frequentano ambienti più naturali allora bisogna mimetizzarsi ed armarsi di un buon binocolo che darà modo di avvicinare l'esemplare senza disturbarlo o spaventarlo. In commercio esistono molteplici tipi di binocolo ma per andare sul sicuro mi preme consigliare quello che possiede maggiore luminosità, elemento importante per avere una buona immagine e quindi una identificazione sicura. Il binocolo viene classificato con una sigla tipo 8x50 dove 8 rappresenta il numero degli ingrandimenti e 50 è il diametro delle lenti di entrata della luce, per intenderci le lenti esterne più grandi. Mentre per calcolare la luminosità bisogna dividere il diametro delle lenti per il numero degli ingrandimenti ed elevare il risultato al quadrato.
Un altro ausiliario può essere il cannocchiale. Questo attrezzo, però, rispetto al binocolo è più pesante e meno maneggevole, tanto che per essere usato correttamente deve essere montato sopra un cavalletto telescopico monopiede oppure un bastone da passeggio a cui sia stata applicata una vite di fissaggio. L'elemento interessante dei cannocchiali è lo zoom. Un ingrandimento variabile che consente di visualizzare il soggetto ed ingrandirlo a piacimento penalizzando, ovviamente, la profondità di campo. Ma quanto bisogna mimetizzarsi per osservare senza essere visti?
Contrariamente a quanto si pensa il mimetismo è solo un elemento che deve essere costituito da colori poco appariscenti come il verde o il marrone. Gli abiti infatti devono essere pratici e robusti per resistere agli strappi con le tasche dove si possano mettere taccuini per gli appunti ed una guida da campo per l'identificazione. Per ripararsi dal sole un cappellino, per la pioggia una semplice mantellina cerata, ma più importante di tutto sono le calzature che devono essere adatte al terreno che si deve frequentare. Le scarpe da trekking sono molto utili ma vanno sostituite in prossimità di acqua dagli stivali in gomma.
Tutti questi elementi elencati fin ora a volte non bastano e per osservare gli uccelli al loro stato naturale bisogna utilizzare un capanno e chi volesse immortalare qualche soggetto interessante la macchina fotografica diventa un'attrezzatura davvero importante.
Tralasciando il capanno fisso che sovente si rinviene all'interno di oasi specializzate ed utilizzato per fini didattici dai bambini e persino adatto ai disabili, quindi molto specializzato, mi soffermo sul capanno mobile utilizzato da un singolo birdwatcher e utile al momento. Un capanno mobile deve avere telaio in metallo flessibile ed un rivestimento in tela mimetica. Il tutto per essere ben funzionante deve essere fissato al terreno con quattro picchetti simili a quelli utilizzati per le tende da campeggio ed all'interno utile si rivela la posizionatura di un piccolo seggiolino rudimentale che darà modo all'osservatore di seguire più comodamente gli avvistamenti anche per diverse ore. Bisogna sottolineare che la tecnica dell'osservazione fissa è l'unica strategia praticabile per chi vuole osservare e studiare specie molto elusive. Va infine detto che sia la tecnica delle osservazioni vaganti che fisse danno maggiori soddisfazioni all'alba ed al tramonto, quando cioè gli uccelli diventano più attivi per soddisfare le proprie esigenze alimentari.
Per quanto riguarda la macchina fotografica il discorso è più amplio. In commercio esistono apparecchiature specializzate alla fotografia naturalistica e l'imbarazzo della scelta viene risolto nel sapere cosa ed in quale ambiente bisogna fotografare. Nel corpo macchina in se stesso l'obbiettivo costituisce l'elemento di primaria importanza per la realizzazione della foto. Esistono diversi teleobbiettivi che bisogna scegliere con oculatezza e farsi consigliare da un fotografo esperto. La scelta di un obiettivo troppo potente tipo di 600mm. può costituire un ostacolo, in quanto è ingombrante, pesante e di difficoltosa maneggevolezza tanto che necessita di un cavalletto che sostenga il tutto. A mano libera, risulterebbe impossibile lavorare causa vibrazioni e messa a fuoco difficoltosa. In considerazione ai diversi fattori l'uso di un obbiettivo medio di 300mm. Oppure un 200m. è considerato positivo. Se si vuole fare facili fotografie e riempire un fotogramma l'ideale è immortalare uccelli di grandi dimensioni, che vivano anche in colonie numerose oppure un trucco potrebbe essere quello di sapere che alcuni uccelli si presentano regolarmente in determinati posti fissi, in questo modo ci si può preparare anticipatamente. Per fotografare specie difficili da avvicinare oppure in determinate condizioni che non si debba creare molto disturbo la tecnica ideale rimane quella della foto col comando a distanza. Fino a poco tempo fa per esercitarla bisognava essere dei bravi fotografi ma ora con il continuo sviluppo della tecnica tutto ciò è alla portata di molti. I vantaggi di questa tecnica sono tre e ben importanti. E' più facile nascondere l'apparecchiatura, il fotografo può muoversi agevolmente ad una certa distanza senza stare fermo per molto tempo e per ultimo il fattore di disturbo viene annullato dal fatto che non esiste la presenza di un essere umano che farebbe spaventare l'animale. Fattori che incidono sulla ripresa fotografica la quale sarà composta da una posa assolutamente naturale. In ultimo, per chi si cimenta alla fotografia naturalistica associata al birdwatching, va ricordato che un' adatta pellicola sarà utilissima per il risultato finale della foto. Un utilizzo di pellicola avente alta rapidità è sottolineato dal fatto che la fotografia agli animali in genere avviene in precarie condizioni di luce causa il posto ove si è situati e l'utilizzo di obbiettivi.Va comunque sottolineato che una inevitabile perdita di qualità è associata alla sensibilità della pellicola per cui alcuni fotografi consigliano di non utilizzare pellicole più sensibili di 200 ISO se non in caso di reale necessità. Infine è importante ricordare che un bravo birdwatcher non è colui che possiede tutte queste tecnologie ma colui che riconosce esattamente più specie possibili. Infatti può capitare di uscire ad osservare gli uccelli muniti di tutto ma al momento opportuno, durante un tragitto, si può incappare in soggetti che scappano al minimo rumore. L'involo così viene chiamato, è una situazione speciale di osservazione , in cui è inoperoso l'ausilio di ogni attrezzatura e quindi deve essere di fondamentale importanza la conoscenza delle specie che con elementi chiarificatori quali caratteristiche di piumaggio e versi di richiamo possano far riconoscere all'osservatore di che specie si tratta. A volte poi nel volo di fuga una specie molto impaurita e veloce non consente di visualizzare nemmeno i colori del piumaggio. Molto importante risulta così anche la conoscenza delle abitudini di vita nei diversi ambienti di ogni specie. Mi auguro così di aver dato un idea di quello che può essere il birdwatching ossia una cultura dell'ornitologia accompagnata da una pazienza enorme ,una ottima conoscenza del mondo ornitologica e da tecniche particolari che rendono più appassionante il contatto con l'avifauna e col mondo circostante.
W.S. febbraio 2002
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