IL CHIURLOTTELLO, UNA SPECIE DA PROTEGGERE

 

Il chiurlottello ( Numenius tenuirostris) è un trampoliere di medie dimensioni. La sua lunghezza si aggira sui cm. 39 circa. Ha un piumaggio composto da macchiettature brune e bianco cremisi a forma ovale o di cuore. Le copritrici inferiori delle ali sono bianche. Zampe lunghe color grigio lavagna, becco ricurvo e color bruno con la base carnicino e sottile ma comunque più corto dei suoi congeneri, il chiurlo piccolo e chiurlo maggiore. Il capo di piccole dimensioni ed è fittamente striato e senza bande scure ai lati. La nuca presenta piume bruno chiare orlate di bianco o fulvo chiaro. Il collo, i lati della faccia e i sopraccigli sono di colore bruno molto chiaro, quasi bianco, con striature brunastre. I versi di richiamo sono un "cour-lee" simile a quello del chiurlo maggiore seguito da "ti - ti - ti" molto brevi ed un "knee" emesso quando si posa o spicca il volo. Comunque la voce è simile a quella del chiurlo maggiore con l'aggiunta di una nota lunga, più alta e fischiata.

Si muove velocemente tenendo una posizione eretta ed in volo è simile ai suoi congeneri. Osservato molto spesso in Grecia, Ungheria ed Italia è stato notato in ambienti palustri, in zone salmastre, nei laghi costieri salati in corso di prosciugamento, vicino alle foci dei fiumi. La specie sverna nelle coste fangose o nelle lagune costiere.

Pone il nido tappezzato con erbe palustri in una piccola depressione del terreno dove la femmina vi depone di solito 4 uova piriformi di colore grigio oliva o bruno macchiettate. Gli unici nidi di chiurlottello sono stati trovati tra il 1909 ed il 1924 vicino Tara nella Siberia sud Occidentale dall'ornitologo Vladimir Ushakov. Quando nel 1990 si capì che la specie correva seri pericoli di sopravvivenza furono cercati i posti di nidificazione per cercare di tutelarli ma tornati nella zona di Tara si scoprì che il chiurlottello non esisteva più. A questo proposito si diedero diverse teorie alla causa, tra cui il cambiamento del territorio che dopo settantacinque anni era mutato geomorficamente, oppure perché l'ornitologo scoprì alcuni individui nidificanti occasionali. Si pensi comunque che negli anni novanta, nonostante le molteplici osservazioni fatte, nelle stesse zone di Tara fu rilevato in tutto un esemplare di chiurlottello non nidificante.

Da venticinque anni ad oggi in tutto il Paleartico sono stati osservati pochi esemplari della specie ed inoltre per solo poche ore o pochi giorni. Va segnalato che nel 1995 un gruppo di 19 esemplari sono stati osservati in località Margherita Di Savoia nella provincia di Foggia in una zona umida ora scomparsa. Nella laguna di Merjia Zerga in Marocco, secondo testimonianze, svernavano sino al 1960 circa 800 chiurlottelli poi ridotti negli anni ottanta a 5- 6 esemplari. Ora, dal 1994, non se ne osservano più.

Ma come si muove il chiurlottello e soprattutto dove migra?.

La rotta di migrazione si estende su un territorio di circa km. 4000 attraverso la Russia meridionale e l'Europa sud Orientale. Una rotta orientale attraversa il Medio Oriente arrivando al Golfo del Persico. Si pensa che nei mesi di maggio e giugno la specie nidifica in Siberia .Secondo le rilevazioni effettuate i migratori nel mese di agosto e settembre si osservano in Grecia, Ungheria, Serbia, Croazia ed Italia. Infine nei mesi invernali di novembre e dicembre i soggetti svernano in Tunisia, Algeria, Marocco, Grecia ed Italia Meridionale. Il ripasso vede il grosso delle popolazioni passare nel mese di aprile nelle regioni della Croazia, Ungheria e Grecia per poi tornare in Siberia alla seconda metà di maggio.

Alla domanda del perché della riduzione della specie si sono evolute tre teorie.

La prima è il deterioramento dell'ambiente. L'estesa riduzione dei siti di nidificazioni a causa della modernizzazione e la successiva non determinazione dei siti veri e propri non si è mai riusciti ad intervenire con metodi drastici e tempestivi perché tali zone potessero essere protette. Rifacendosi al discorso delle segnalazioni presso Tara, ai tempi che furono, si è potuto comunque notare che il terreno dove furono individuati tali uccelli è realmente cambiato nel tempo e spedizioni recenti nei siti considerati di nidificazione hanno dimostrato che molti sono andati distrutti a causa delle bonifiche attuate. Non solo, ma anche i siti dove la specie usava per sostare nei lunghi viaggi migratori sono andati perduti. Le zone umide interne infatti sono più vulnerabili di quelle costiere tanto che l'ambiente può cambiare nel giro di alcuni anni sfavorendo altresì l'insediamento di animali adattati ad un determinato ambiente. Si è calcolato ad esempio che il declino del chiurlottello sia iniziato quando in Grecia nel 1889 si è iniziata una bonifica estensiva che ha portato alla distruzione del 65% dei territori umidi del paese come il lago Aral. Inoltre alle soglie del duemila questi interventi non sono ancora ultimati e i territori del chiurlottello sono sempre sotto pressione distruttiva con costruzioni di vario genere ed allevamenti di itticoltura che insieme dividono in appezzamenti i terreni riducendoli a macchia di leopardo ed inefficaci all'insediamento della specie.

Il secondo motivo per cui il chiurlottello potrebbe essere in diminuzione è la caccia. Infatti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo questa pratica con la produzione delle armi a basso costo può aver inciso al declino della specie. Infatti in quel periodo tutti i trampolieri erano considerati selvaggina e di conseguenza non si esclude che molti chiurlottelli imbrancati coi chiurli e altre specie abbiano fatto una fine ingloriosa a causa della indifferenza nei confronti della specie. Attualmente considerato super protetto il chiurlottello può subire grossi danni anche se accidentalmente venisse ucciso un solo esemplare. Tale fatto infatti comprometterebbe lo status di una popolazione vivente in quel territorio. Questo perché causerebbe la terza ipotesi di sparizione della specie ossia la rottura degli schemi di comportamento in un determinato gruppo sociale. La distruzione di questo schema sarebbe la fine di un gruppo di animali che vive a stretto contatto e che vedrebbe questa catena di rapporti finire causando lo smembramento dell'intera colonia ed all'estinzione della specie. Salvaguardare il chiurlottello è una necessità urgente ed un dovere di tutti. Una campagna di salvaguardia è già iniziata nei vari paesi europei quali Kazakistan, Russia, Ucraina, Romania, Bulgaria, Turchia, Albania, Ungheria, Croazia, Bosnia, Grecia,Italia,Iran, Tunisia, Algeria e Marocco, tutte zone già individuate come relegate all'areale di vita del chiurlottello, con l'impegno di preservare le zone umide facendo azione di vigilanza. Azione che deve essere fatta da persone esperte oppure accompagnate da esperti ornitologi con conoscenze appropriate sugli elementi chiave dell'identificazione della specie e prestando particolare attenzione a tutti i chiurli osservati durante le osservazioni ornitologiche.


Luglio 2001

W.S.



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