LE CINCIE, PASSERIFORMI INSAZIABILI






                   Una Cinciarella Parus ceruleus fotografata da V.Clerici

                                                                                                                                         
La denominazione cincia è una derivazione onomatopeica del termine "ciancia" o "ciarla" ossia che chiacchera. Questa denominazione è stata attribuita a quei piccoli passeriformi che durante i loro spostamenti continuano a tenersi in contatto coi loro richiami. Ne sono di esempio appunto le cincie, famiglia paridae, che, mentre cercano nutrimento tra le fronde degli alberi muovendosi in gruppo, continuano a tenersi in contatto con un cinguettio insistente. Sembra che tale richiamo serva per comunicare ai membri del gruppo il ritrovamento di una preda oppure possa essere una sollecitazione alla ricerca di prede in quel determinato luogo ricco di nutrimento. Le cincie sono uccelli insettivori ed hanno, al pari delle altre specie del loro genere, bisogno di mangiare in continuazione in quanto la loro dieta non consente una abbuffata semplice perché l'inseguimento e la cattura della preda è assai più difficoltosa e meno proficua che il nutrirsi di semi e frutti dalle piante, come fanno le specie granivore . Ne consegue che per sfamarsi a dovere la vita frenetica delle cincie è impegnata al 80% nella ricerca del cibo. Specie abbastanza confidenti si lasciano avvicinare facilmente tanto che non è difficile scorgerle mentre, alla ricerca di cibo, si lasciano dondolare a tesa in giù, oppure fanno mille acrobazie, emettendo il loro caratteristico richiamo. Molte di queste emissioni intermittenti sono accompagnate da leggeri movimenti di ali o tremolii della coda. Un comportamento simile ai giovani quando richiedono l'imbeccata ai genitori. Alcuni ornitologi pensano che questa intermittente vocalizzazione degli adulti sia un residuo stilizzato del richiamo infantile e che quindi conservi il significato di "plauso alimentare". Vi è poi da sottolineare che alcuni studiosi hanno scoperto che la cincia mora Parus ater dal peso di circa gr 13, per mantenersi attiva deve nutrirsi almeno di 300 coccinelle oppure, alla pari, di un notevole numero di uova o larve di insetti più piccoli. Non c'è che dire stando a questi dati le cincie sono un'ottima lotta biologica alla proliferazione degli insetti che minacciano l'equilibrio ambientale. Per questo in alcune colture agricole sono stati installati nidi artificiali atti ad incrementare le popolazioni di questi graziosi uccelletti. Non solo, ma si è potuto verificare che durante le massiccie infestazioni di insetti tipo limantridae in un determinato territorio il numero di esemplari di questa famiglia si moltiplica sino ad otto volte rispetto al numero di esemplari presenti nei territori senza questo fenomeno. Un esempio è l'episodio accaduto novant'anni fa quando in alcune foreste dell'Eucraina ci fu un'invasione di Porthesia similis e le cinciallegre Parus major che giunsero nella zona distrussero il 74% dei nidi di bruchi di questo insetto.


Dicembre 2001

W.S.



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