RICERCHE SULLA MIGRAZIONE:
L'ECLISSI E GLI UCCELLI
Il giorno 11/08/1999 abbiamo tutti assistito all'ultima eclissi di tutto il millennio.
Il fenomeno cominciava ad essere osservabile in Cornovaglia e si esauriva in Turchia, mentre avrebbe raggiunto la sua massima espressione nelle regioni della Bulgaria.
La nostra domanda é però quale relazione potrebbe sussistere tra eclissi ed animali. Spesso nei giorni precedenti al fenomeno molte persone comparse in televisione, sotto varie vesti, hanno accennato a particolari fenomeni riguardanti gli animali, a particolari stati di agitazione che avrebbero potuto colpirli. Ciò é vero per ogni fenomeno naturale non usuale a cui gli esseri viventi non sono abituati e preparati.
Mentre un fenomeno naturale come un temporale é presente stagionalmente nella vita di un essere vivente, un terremoto od un'eclissi, non risultano essere molto frequenti in una determinata regione (tuttavia alcuni cani, per esempio, si spaventano anche per un semplice temporale). Un fenomeno naturale non conosciuto (od anche non naturali, come per esempio i fuochi artificiali), od avvertito come estremamente pericoloso per la sopravvivenza (probabilmente la consapevolezza del pericolo può essere imputata ad una precedente esperienza negativa dell'animale con il fenomeno), provoca uno stato di nervosismo in molti degli esseri viventi. Così accade che prima di un terremoto si possano notare comportamenti strani come oche che vanno sui rami degli alberi, gatti che portano altrove improvvisamente i propri gattini, cani nervosi... Prima di un'eruzione vulcanica gli animali tendono a scomparire dai territori che saranno da essa interessati e potremmo continuare a fare altri esempi per altri fenomeni naturali.
Nel caso di un'eclissi non credo sia possibile che gli animali, per quanto sensibili essi siano, possano avvertire che stia per accadere un tale avvenimento, ma possono solamente accorgersene quando esso é già in atto. Che l'eclissi non sia prevista dagli animali é possibile notarlo da semplici osservazioni. Quando dalle mie parti, in provincia di Milano, l'eclissi era al suo massimo livello (circa il 91% di copertura del sole) gli uccelli continuavano a cinguettare senza troppi inconvenienti. L'unica cosa che si potrebbe essere notata é forse una lieve diminuzione del loro canto, qualche capinera che cantava a mezzogiorno e l'andirivieni degli insetti che sembravano essere un po' scombussolati. Comunque, un'eclissi del 91% lascia visibile un bel 9% di sole che é sufficiente a rendere piuttosto illuminata la terra (dove abita il sottoscritto sembrava comunque che fosse sera dopo il tramonto, con l'unica particolarità che le ombre erano molto corte a causa dell'altezza del sole).
Diversa dovrebbe essere stata la situazione dove la terra é stata davvero oscurata dalla luna al 100%, e dove quindi risultava visibile la corona solare e dove il buio era molto più forte di quanto non lo fosse dalle nostre parti.
In questi casi l'eclissi provoca alcuni fenomeni interessanti. Innanzitutto il "sole nero" circondato dalla corona solare ormai visibile (che in queste occasione viene studiata dagli astronomi), poi la temperatura che si abbassa notevolmente e successivamente anche la presenza del vento, probabilmente dovuto alla mancata insolazione delle masse d'aria più alte che, raffreddandosi, scendono verso il basso provocando appunto il vento.
Il primo fenomeno, quello del "sole nero", potrebbe essere un motivo più che sufficiente di nervosismo dato che gli animali sono abituati a vedere il sole come la stella più luminosa e non sono assolutamente soliti vedere un sole così scuro. Ho sentito una trasmissione televisiva in cui si accennava ad alcuni problemi nei quali sarebbero potuti incorrere alcuni uccelli migratori come le rondini. Non sono però convinto che un minuto e mezzo di eclissi totale possa indurre gli uccelli a variare i loro comportamenti migratori che, per essere innescati, richiedono la graduale variazione di determinati fattori (luce, temperatura, cibo), e che oltre a variare devono essere poi stabili nel tempo, altrimenti ad ogni periodo di freddo estivo con temporali tutte le rondini dovrebbero andarsene. Fortunatamente esistono meccanismi a tempo che inducono alla migrazione solamente se l'effetto di qualche fattore é variato per un certo periodo di tempo e soprattutto se alcune variazioni risultano essere costanti e regolari (es. la diminuzione delle ore di luce).
Quando quindi l'eclissi é al massimo si possono notare effettivamente stati di nervosismo animale probabilmente costituito dai cani che abbaiano e da uccelli ed altri animali che si comportano in modo anomalo e forse dagli insetti che confusi dalla luce crepuscolare tendono a ritirarsi.
Durante il parziale eclissamento del sole, sono stato attento a tre cose principali: il canto degli uccelli, i cani ed gli insetti. In nessun caso ho però potuto constatare una variazione significativa e sensibile del comportamento di questi animali ed in definitiva posso dedurre che l'eclissi non abbia prodotto forti conseguenze su di essi. Come già detto forse solamente durante il culmine dell'eclissi si é potuto notare un certo silenzio.
La cosa che poteva confondere poteva essere anche la presenza delle ombre. Se ci si pensa un analoga intensità di luce si ottiene quando in una giornata non fosca, una nube temporalesca di quelle molto scure transita davanti al sole senza però coprirlo completamente. In questo caso possiamo ancora osservare luce diminuita ma con ombre presenti. Quando invece abbiamo un cielo coperto od il tramonto, la luce viene diffusa e "omogeneizzata" dalle nuvole o dall'atmosfera e la conseguenza é che le ombre non sono più visibili. Perché vi siano ombre nitide e definite é necessaria infatti una fonte luminosa definita ed intensa, senza alcun ostacolo di mezzo che modifichi la diffusione della radiazione luminosa.
Sono comunque dell'idea che, essendo l'eclissi un avvenimento raro e comunque transitorio, non costituisca una particolare fonte di stress per il mondo vivente. Difatti essa viene dimenticata e rimossa già quando il suo effetto é terminato. Prima che il fenomeno si ripeta saranno necessari numerosi anni e difficilmente animali dalla vita prevalentemente breve come molti uccelli od altri esseri viventi possono assistere a più di un fenomeno del genere. Alcuni nemmeno lo vedranno mai.
Concludendo possiamo affermare che, come in ogni modificazione naturale improvvisa, lo stato d'agitazione transitorio sia effettivamente presente ma in modo evidente solamente durante un'eclissi totale in cui l'oscuramento é al culmine.
E' inoltre importante ricordare come difficilmente un fenomeno del genere possa essere anticipatamente avvertito dagli esseri viventi, a parte l'uomo che, ovviamente, possiede la conoscenza.
aprile 2006