FAUNA SELVATICA, STRADE ED OSTACOLI




Per contribuire a ridurre l’impatto negativo delle strade e salvaguardare la fauna selvatica vengono utilizzate molteplici strutture ed accorgimenti. Essenzialmente si tratta dell’ allestimento di strutture come tunnel ed ecodotti che permettano alla fauna di attraversare senza pericoli la strada o all’approntamento di recinzioni e barriere lungo i lati stradali in modo da impedire le collisioni. Nel caso dell’avifauna vengono predisposte delle barriere che favoriscono l’innalzamento della traiettoria del volo. Diverse sono le tipologie di intervento promosse nelle diverse nazioni. Alcune iniziative italiane hanno portato alla realizzazione di opere d’ingegneria naturalistica. Esistono esempi come sull’autostrada del Carso nella provincia di Trieste, in cui si sono stati costruiti quattro ponti verdi per favorire l’attraversamento dei caprioli. Sulla strada provinciale del comune di Rosta in provincia di Torino, dove si sono realizzati tre sottopassaggi per l’attraversamento dei rospi e sulla statale Aurelia dove, per prevedere il pericolo che gli uccelli possano urtare contro i pannelli antirumore di cristallo sono state applicate su quest’ultimi, sagome a forma di falco in volo.
Tutti gli studi approntati su questo argomento e le strutture di tutela predisposte contro gli ostacoli stradali per la libera circolazione degli animali selvatici, rientrano in una nuova politica di tutela della natura che, da diverso tempo, è attuata in Europa. La divulgazione della filosofia delle reti ecologiche, che prevede la realizzazione di corridoi ecologici di collegamento e di zone chiamate cuscinetto tenendo conto dei continui spostamenti fatti dagli animali, è entrata a far parte del programma legislativo a carattere naturalistico di un paese. Va ricordato che una rete ecologica potrebbe rappresentare un’insieme di biotopi in grado di fornire alla fauna un ambiente idoneo per la sopravvivenza temporanea o di lungo periodo.


gennaio 2005

W.S.



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