I NIDI ARTIFICIALI


                       
                                                                                                                        Casetta nido installata e fotografata dal sottoscritto

L’installazione dei nidi artificiali è di fondamentale importanza per la salvaguardia di alcune specie selvatiche in determinati territori dove i siti di nidificazione sono molto scarsi od assenti. La loro sistemazione quindi oltre a creare un impatto positivo con gli uccelli che vi si installano durante il periodo riproduttivo serve allo studio del comportamento in primavera di alcune popolazioni ornitiche. Le specie che vi si insediano sono generalmente specie di bosco, ossia specie che abitudinariamente per riprodursi installano il loro nido in alberi cavi o angoli di sottobosco che si nascondono sotto un tronco marcescente o secco. Quando si installa un nido artificiale bisogna fare attenzione al suo fissaggio, che deve essere il più sicuro possibile. La cassetta nido va sistemata ad un’altezza che varia dai mt. 2,5 in poi. L’altezza dal suolo, infatti, scoraggia i dispettosi che vorrebbero appropriarsene. Il foro di accesso non deve mai guardare l’alto, ma, anzi se possibile, la cassetta deve avere una leggera inclinazione al basso in modo che, se piove, l’acqua non entra. Nei luoghi ove vi sia scarsa protezione naturale l’esposizione direzionale deve essere sud-est. Solo così si possono evitare venti che soffiano da nord ed il sole diretto da sud. Il materiale adatto per la costruzione della cassetta nido risulta essere il legno, anche se attualmente, il CISNIAR ( Centro Italiano Studi Nidi Artificiali) mette in commercio dei validissimi nidi artificiali in argilla espansa. Anche la forma deve essere appropriata alla specie che si vuole accogliere. Un nido scavato in un tronco oppure a cassetta ma con piccolo foro d’ingresso di circa 33 mm. di diametro serve per far riprodurre cinciallegra Parus major, cinciarella Parus ceruleus, cincia bigia Parus palustris, passera mattugia Passer montanus, codirosso Phoenicurus phoenicurus , con diametro 40mm. Per far riprodurre picchio muratore Sitta europea, torcicollo Jinx torquilla, balia nera Ficedula hipoleuca, con diametro di 65mm. Per far riprodurre upupa Upupa epops, picchio rosso maggiore Dendrocopus major, storno Sturnus vulgaris e assiolo Otus scops. Una cassetta nido composta da una grande apertura su un lato è utilizzabile dal pigliamosche Muscicapa striata e dal pettirosso Erithacus rubecula. Comunque per ogni specie si suggerisce di utilizzare anche dimensioni diverse.
I nidi artificiali debbono essere installati nella stagione autunnale, anche se ultimamente ricerche condotte in materia validano l’istallazione dei nidi in estate. Questo favorirebbe la frequentazione delle specie durante la cattiva stagione utilizzando il nido come dormitorio oppure per difesa contro i predatori. Si è notato, infatti, che le specie, utilizzando questo stratagemma, siano arrivate più numerose in primavera. Le pulizie annuali fatte con insetticidi naturali devono esser fatte tra i mesi di ottobre e novembre. E’ logico aggiungere che i controlli, poi effettuati durante la stagione riproduttiva, debbono essere di numero limitato al fine di agevolare, con tranquillità, la riproduzione.
In caso si rinvengano nel nido dei soggetti morti bisogna effettuare una radicale pulizia. Infatti una volta svuotato il nido una coppia non tarderà ad occuparlo di nuovo.


Ma infine, perché aiutare queste specie di uccelli installando i nidi artificiali? La totalità delle specie che si installano nei nidi artificiali è insettivora ossia si nutre di insetti dannosi all’agricoltura. Esse svolgono un ruolo importante nell’ecosistema forestale dove distruggono moltissime larve di insetti litofagi e silofagi. Insetti che divorano ingenti quantità di colture frutticole e alle coltivazioni legnose. Purtroppo la mentalità ed una certa pratica di pulizia boschiva fanno in modo che le piante secche o morte dove gli uccelli nidificano vengano abbattute con la conseguenza che le specie ornitiche nidificanti sono costrette a cercare un’altra zona ove insediare il proprio nido. In questo modo la zona lasciata è invasa da insetti che non avendo predatori si riproducono senza problemi aumentando di numero senza difficoltà. A questo punto l’installazione dei nidi artificiali può sopperire alla carenza di siti ideali alla disposizione del nido favorendo il reintegro dell’avifauna che a sua volta funge da controllore nell’ambiente, distruggendo gran parte degli insetti dannosi.
Tuttavia installare nidi artificiali non è impegno di facile filosofia, ma deve essere considerato una pratica atta a ripristinare un ecosistema cambiato nel tempo da diverse cause.
Ritengo sia utile informare coloro che vogliano accingersi a tale pratica di rivolgersi al CISNIAR visitando il sito apposito che trovate nella mia pagina dei link.
                                                                             

Oppure coloro che vogliono alcuni semplici consigli, visto e considerato che di nidi io ne ho già installati un centinaio nella mia zona, possono contattarmi direttamente alla e-mail: ornitocultura@alice.it




Maggio 2002

W.S.



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