RICERCHE SULLA MIGRAZIONE



                           

                 Colibrì golarubino (Archilocus colubris). Foto tratta dal web



Prima di intraprendere questo nuovo discorso sulle migrazioni degli uccelli è bene mettere in evidenza i punti chiave che compongono il mosaico di studio che da tanti anni impegna gli ornitologi alla ricerca di nozioni sempre più approfondite alla scoperta di questo fenomeno naturale. Si è verificato che durante il giorno i migratori si orientano tramite l'osservazione del sole, che essi possiedono una precisa nozione del tempo che consente di migrare anche durante la notte orientandosi attraverso l'osservazione della posizione delle stelle in connessione con la gravità per stabilire la direzione da seguire. Si pensa che tutti i migratori percepiscano i raggi ultravioletti, la luce polarizzata ed i suoni a bassa frequenza come il rumore prodotto dalle onde del mare. Gli uccelli sono come dei meteorologi. Infatti aspettano il passaggio dei fronti di vento favorevoli prima di intraprendere il viaggio e si è scoperto che una volta in volo si servono di punti di riferimento per controllare la rotta. Esistono diverse categorie di migrazione. Ad esempio in Europa la rotta generale è rivolta da nord-est a sud-ovest in autunno e viceversa in primavera. Lo spostamento migratorio è effettuato in differenti maniere. Entro la zona artica, tra la zona boreale e quella australe e tra la zona temperata e tropicale. Altri uccelli si spostano entro i tropici; tra quello del Cancro e quello del Capricorno. Attraverso l'Equatore e fra l'Equatore ed i tropici. E' accertato che le rotte seguite non hanno distanze uguali. Il Martin pescatore si sposta pochissimo tanto che , durante la cattiva stagione, discende il corso di un fiume man mano che le acque gelano. Le gru e le cicogne lasciano la zona di nidificazione per raggiungere le zone di svernamento a distanze considerevoli. Ma il record delle lunghe distanze spetta alla rondine di mare che nidifica nel nord Europa e sverna in sud Africa. Il suo viaggio ha inizio costeggiando la costa Scandinava, passa attraverso l'Europa centrale ed in seguito costeggia l'Europa occidentale e l'Africa scendendo a sud. La popolazione del nord America attraversa l'Oceano Atlantico in direzione est
 



       

         Martin pescatore (Alcedo atthis) Foto di M.Vannozzi



abbandonando così le coste orientali dell'America meridionale e la costa Atlantica dell'America settentrionale. La rondine di mare vive, in questo modo, ventiquattro ore di luce ininterrotta sia nell' area invernale che estiva. Tornando in Europa stupirà sapere che anche gli uccelli piccolissimi come lo scricciolo ed il fiorrancino migrano anche se in maniera parziale. Questo perché solo le popolazioni nordiche si spostano verso il meridione. E' sufficiente pensare che il fiorrancino scandinavo attraversa il Baltico in punti che richiedono 300 km di volo ininterrotto.   In America orientale esiste un piccolo passeriforme che nonostante la sua piccola mole copre distanze impressionanti di circa 4000 km; é il Colibrì golarubino che nidifica sulle montagne Rocciose, in Canada e sverna nel Messico. Concludendo farà piacere sapere che il migratore più studiato è la cicogna che a causa dei suoi spostamenti è stata divisa in due popolazioni migratrici. La prima vive nell'est Europa e migra a sud-est, mentre la seconda nidifica nell'ovest Europeo e si sposta verso sud-ovest. Un'abitudine questa, che ha la ragione di una necessità nella specie di circumnavigare il Mediterraneo.


aprile 2006

W.S.



«Precedente