E’un elemento che conosciamo bene. La meteorologia
influenza la vita migratoria dei nostri amici alati
e Il loro orologio biologico, regolato dalla
quantit� di luce, spinge le specie a tornare a
nidificare secondo dettate regole alle quali solo
madre natura sa rispondere. Ebbene i mesi dediti
agli spostamenti verso i lidi riproduttivi sono
stati favoriti da una serie i eventi meteo che hanno
potuto regalare belle giornate dal sapore tardo
primaverile accompagnate purtroppo dalla scarsita’
delle precipitazioni che non e’ stata accolta
favorevolmente dai fruitori della campagna e della
natura in genere. E' quanto rileva Copernicus
Climate Change Service (C3S), implementato dal
Centro europeo per le previsioni meteorologiche a
medio termine per conto della Commissione europea,
con il finanziamento dell’Ue.
Marzo � stato uno dei mesi pi� caldi di sempre. In
Europa forse non ce ne siamo accorti, ma nel resto
del mondo i dati parlano chiaro, Nonostante, come
sottolineato, nel Vecchio continente il mese appena
concluso si sia presentato come il terzo marzo pi�
freddo degli ultimi 10 anni, con una temperatura di
0,4 gradi sotto la media, i dati a livello globale
hanno evidenziato una situazione ben diversa.
Condizioni di caldo anomalo sono state registrate in
gran parte dell'Artico e dell'Antartico.
Complessivamente in Italia si sono avute giornate
tiepide ma gelate notturne e la pioggia ha
praticamente ignorato l’intero territorio. Tutto
questo a causa di una persistente zona di Alta
Pressione sull’Europa che ha impedito alle
Perturbazioni Atlantiche di entrare nel Mediterraneo,
generando Correnti quasi sempre da Nord e da Est
fresche ma sterili. Anomalie termiche si sono
registrate sulle Alpi ed il Piemonte sempre in gran
parte sopra la media , normale nel resto del
CentroNord salvo alcune zone di Emilia-Romagna e
Marche un po’ sotto la media. Sottola media termica
il sud e le isole. Riguardo le precipitazioni un
disastro totale. Specie a Nord del Po.
Aprile come il mese precedente e’ stato secco per
gran parte dell'Italia poiche’ le precipitazioni
sono state pochissime e in zone isolate cosiche’ la
siccita’ continua indomita da meta’ dicembre 2021.
L'afflusso di aria asciutta si � accompagnato al
transito di masse d'aria continentali e pertanto
ancora piuttosto fresche. Questo ha mantenuto le
temperature su valori inferiori alla media
(1991-2020) di -0,39�C. Le Temperature sono state
pressoche’nella norma a parte sulle Alpi e in
Piemonte che si sono mantenute sopra la norma.
Maggio si presenta nella prima decade con leggere
piogge diffuse e localmente buone favorendo un poco
di sollievo all’Agricoltura ed ai Terreni ma
assolutamente non bastano e per di piu’ sul versante
Alpino Italiano non e’ praticamente nevicato
l’ultimo Inverno! Gli Anticicloni e le poche
sporadiche basse Pressioni che si formano in
particolar modo in Tunisia od Alsazia-Lorena e mai
veramente sui nostri mari in prossimita’ dell’Italia
non favoricono le perturbazioni e il bel tempo
arenato fra la morsa di un’Alta Pressione Afro-Mediterranea
porta con se temperature estive. Solo qualche
Provincia in Piemonte ,in EmiliaRomagna, Basso
Abruzzo, Sicilia SudOvest ha avuto accumuli discreti.
Se guardiamo invece le Anomalie e’ andata un pochino
meglio fra il Sud-Po e l’ Appennino ToscoEmiliano.
Nel dettagio il passo primaverile ha avuto uno
svolgimento pressoche’ veloce e solo in alcune zone,
a causa delle poche precipitazioni che ne hanno
causato una breve sosta o perche’ particolarmente
vocate, gli uccelli si sono fatti notare in numero
discreto. Per quanto riguarda i grandi turdidi come
Tordo sassello e Cesena che avevano gia’ manifestato
una scarsita’ nel numero degli individui svernanti,
i pochi presenti sono ripartiti velocemente
lasciando a bocca asciutta gli appassionati. Stessa
situazione si e’ dimostrata con Passere scopaiole e
Regoli. Durante il periodo migratorio hanno poi
fatto la comparsa veloce i vari motacillidi come
Cutrettola e Prispolone. Buona la presenza della
Balia nera e tra i turdidi a parte i Culbianchi e
gli Stiaccini anche il Tordo bottaccio ha dimostrato,
ancora una volta, un ripasso primaverile molto
elusivo. Tra i fringillidi la Peppola ed il
Lucherino sono stati presenti a lungo poiche’ i
numerosi contingenti di soggetti svernanti che hanno
caratterizzato la stagione invernale appena conclusa
sono poi ripassati verso nord. E tra il ritorno
degli irundinidi, di cui il Balestruccio segnala
ogni anno un preoccupante calo numerico e la
presenza piu’ o meno numerosa dei Rondoni, anche gli
uccelli delle zone umide hanno fatto capolino tra i
canneti. Cosi’ Marzaiola, Mestolone unitamente agli
acrocefali hanno dimostrato la loro fedelta’
ritornando nei siti di riproduzione unitamente agli
individui di passaggio verso il Nord Europa. I mesi
primaverili sono periodi dove l’osservazione sul
campo viene appagata notevolmente dalle tante specie
del Paleartico in movimento che riempono i territori
di svariati colori e canti primaverili e anche se il
loro numero a volte non e’ notevole causato dalla
fretta con cui compiono i tragitti tracciati nel
cielo e’ comunque interessante poterle sempre
osservare.